La Fata Turchina | traduzioni e proposte di lettura da Paul Krugman e da altri economisti (a cura di Marco Marcucci). Il blog presenta traduzioni di articoli, saggi e posts di Paul Krugman, economista e giornalista americano insignito del Premio Nobel per l’Economia nel 2008. A partire dal 2009 sono tradotti praticamente tutti i suoi articoli sul New York Times e, più di recente, buona parte degli interventi quotidiani sul suo blog. Inoltre sono tradotti vari suoi saggi apparsi in diverse riviste americane e alcuni discorsi in occasioni particolari, come quello in occasione del ricevimento del Nobel e quello a Cambridge, in occasione del 75° Anniversario della pubblicazione della “Teoria Generale dell’occupazione, dell’interesse e della moneta”. Sono anche tradotti, con molta minore frequenza, articoli di vari altri economisti od opinionisti: Joseph Stiglitz, Brad DeLong, Simon Wren-Lewis, Mark Thoma, Martin Wolf, Noah Smith, Jonathan Portes ed altri ancora. Paul Krugman è probabilmente l’economista ed il giornalista più seguito negli Stati Uniti, e da circa un anno i riferimenti alle sue posizioni sono divenuti assai frequenti anche in Italia. E’ in pratica diventato l’icona degli oppositori delle politiche dell’austerità, in ciò combinando una verità ed una discreta approssimazione. Con queste traduzioni, il blog “Fataturchinaeconomics” si propone di andare molto più al fondo di quel fenomeno. Cosa significa essere keynesiani oggi? Quali sono le origini della crisi attuale, secondo i sostenitori di quella analisi economica? Cosa significa una crisi dal lato della domanda; come si origina, visto che il keynesismo non è certo una ricetta di maggiore spesa pubblica in tutte le situazioni? Cosa significa “trappola di liquidità”, che è il concetto fondamentale nella interpretazione della crisi da parte di Krugman, del quale in pratica non si parla mai nei nostri dibattiti? Quale importanza ha, nel metodo di Krugman, quella enorme parte del suo lavoro che consiste nel “far parlare” i dati economico sociali, i diagrammi e le tabelle della crisi economica americana ed europea? Quali sono le sue riflessioni politiche, visto che come giornalista egli è il critico più importante dell’estremismo della destra americana? Quali sono le sue posizioni in materia di riforma sanitaria negli Stati Uniti? In che senso egli sostiene alcuni aspetti della politica di Obama e ne critica altri? Quali sono le sue riflessioni più recenti sul contrasto tra la caduta degli investimenti e la crescita dei profitti derivanti da posizioni di monopolio sui mercati? E, infine, quale significato politico ed intellettuale si può attribuire alla sua fama, ed al fatto di essere egli al centro di una battaglia delle idee nella quale sono impegnati molti economisti americani, assieme ad altri meno numerosi ma talora molto significativi in Europa? Come è accaduto che in quella discussione economica ci sia finita tanta reale politica, mentre il nostro dibattito politico assomiglia spesso ad un vaniloquio? Il blog non si propone di mettere al centro il nostro tentativo di dare risposte a queste domande, si propone anzitutto di far parlare i testi originali di questo lavoro, assolutamente insolito per le nostre abitudini e per la nostra media cultura sui fatti economici. E questo è un semplicemente modo per partire. Perché avremo naturalmente anche uno spazio per dire le nostre opinioni, strada facendo.